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Salute sessuale, alcune sostanze psichedeliche potrebbero migliorarla

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Lo studio delle cosiddette “droghe psichedeliche” è uno dei campi più vivi della psichiatria dei nostri giorni. Sostanze come psilocibina e Lsd vengono sperimentate per il trattamento dei disturbi dell’umore, depressione, sindrome da stress post traumatico, dipendenze. E continuano ad accumulare successi, che hanno già portato all’approvazione della ketamina (e del suo derivato, l’esketamina) per la cura di diversi disturbi mentali. Un nuovo studio realizzato dai ricercatori dell’Imperial College di Londra indica un ulteriore possibile effetto benefico di queste sostanze lisergiche: quello sulla funzione sessuale, spesso intaccata dalla depressione e dai farmaci utilizzati per curarla.

La ricerca

Lo studio, pubblicato su Scientific Reports, è stato effettuato intervistando circa 250 persone che utilizzano droghe psichedeliche a scopo ricreativo, contattate dai ricercatori prima, e dopo, aver preso le sostanze. Le risposte hanno permesso di valutare l’influenza di una singola assunzione sulla vita sessuale dei partecipanti. E in media, gli effetti sembrano marcatamente positivi: gli intervistati hanno infatti riportato miglioramenti in molte aree della sfera sessuale, che vanno dalla funzione sessuale, all’arousal (l’eccitazione sessuale), all’immagine che avevano di sé stessi e all’attrazione per il proprio partner, fino alla soddisfazione e al piacere sperimentato durante gli atti sessuali. Gli effetti benefici, inoltre, sembrano durare fino a sei mesi di distanza dall’assunzione delle sostanze.

Un secondo gruppo di partecipanti, più contenuto, è stato reclutato all’interno di un trial per verificare l’efficacia della psilocibina nel trattamento della depressione maggiore. I ricercatori hanno quindi potuto verificare gli effetti della sostanza confrontandoli con quelli di una terapia standard (un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina, o Ssri) e, anche in questo caso, i risultati sono stati estremamente positivi: quasi il 50% dei pazienti in trattamento con psilocibina ha infatti riportato un miglioramento nell’arousal, nell’interesse e nella soddisfazione per la loro vita sessuale, contro una maggioranza dei pazienti in trattamento con l’antidepressivo tradizionale che ha invece dichiaro di aver avuto un peggioramento nella sfera sessuale.

 

Le possibili applicazioni

A detta degli autori della ricerca, i risultati aprono alla possibilità di utilizzare le sostanze pischedeliche in diversi ambiti, che vanno dalla terapia di coppia alla terapia dei disturbi dell’umore, tradizionalmente trattati con antidepressivi che, come detto, hanno spesso effetti deleteri sulla sessualità.

“Pensiamo che il nostro sia il primo studio scientifico che ha esplorato gli effetti delle sostanze psichedeliche sulla funzione sessuale – spiega Tommaso Barba, tra i ricercatori dell’Imperial College che hanno partecipato allo studio – I nostri risultati suggeriscono potenziali benefici per diverse condizioni che influenzano negativamente la salute sessuale, comprese depressione e ansia. Si tratta di un risultato particolarmente significativo visto che la disfunzione sessuale, spesso indotta dagli antidepressivi, è un effetto collaterale che di frequente spinge i pazienti a sospendere i trattamenti e quindi ad avere ricadute di malattia”.

 

Sostanze sicure, da indagare ulteriormente

Un particolare importante emerso dalla ricerca è che nessuno dei due gruppi di partecipanti ha dichiarato cambiamenti nella percezione che aveva dell’importanza del sesso, o delle esperienze con sostanze psichedeliche, nella propria vita quotidiana. Questo significa che l’utilizzo di sostanze psichedeliche con ogni probabilità non causa un eccessiva fissazione con il sesso, o una iper-sessualizzazione. Al contrario, l’esperienza probabilmente modifica il modo in cui l’utilizzatore percepisce e si relaziona con le esperienze sessuali. E quindi le sostanze psichedeliche non sembrano avere effetti collaterali negativi nella sfera psichica e sessuale.

Ovviamente, si tratta di risultati preliminari, che andranno confermati con studi più ampi e controllati. E i ricercatori sottolineano che in nessun caso le conclusioni dello studio supportano l’auto medicazione con sostanze psichedeliche, o il fai da te: se mai queste sostanze troveranno un utilizzo per migliorare la vita sessuale, sarà comunque all’interno di protocolli in cui l’assunzione è regolata e sottoposta al controllo di uno specialista.



www.repubblica.it 2024-02-07 15:34:52

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