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In arrivo il “passaporto” che aiuterà a preservare il cuore in caso di tumore

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Parte un’iniziativa “su misura” per la salute cardiovascolare nei pazienti in terapia per un tumore. Si chiama “Passaporto Cardio Oncologico“. In pratica, si tratta di un fascicolo elettronico per tutti i pazienti oncologici. L’obiettivo è ottenere un inquadramento cardiovascolare dei pazienti prima di iniziare le terapie, per poter individuare e controllare nel tempo eventuali complicanze causate da queste, anche a distanza di anni. Non solo: vista la diffusione delle malattie cardiovascolari come infarti ed ictus, grazie a questi dati sarà possibile assicurare il miglior trattamento oncologico per i pazienti cardiopatici.

Il progetto viene presentato in occasione dell’iniziativa nazionale di prevenzione cardiovascolare “Cardiologie Aperte 2024”, giunta alla sua diciottesima edizione, realizzata dalle Fondazione per il Tuo cuore HCF ONLUS dei Cardiologi Ospedalieri Italiani (Anmco). Durante la settimana dal 12 al 18 febbraio, la Fondazione mette a disposizione il numero verde 800 05 22 33 dedicato ai cittadini che potranno chiamare gratuitamente, tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16, per porre domande sui problemi legati alle malattie del cuore: risponderanno 600 cardiologi delle Strutture aderenti all’iniziativa, con 1300 ore di consulenza cardiologica gratuita.

L’attenzione alla cardioncologia

Le cure per il cancro, seppur diverse tra loro, possono in alcuni casi avere ripercussioni sul cuore. Per questo avviare un percorso dedicato ai pazienti oncologici è fondamentale, come del resto già avviene in molte strutture, grazie alla collaborazione tra oncologi e cardiologi, anche nel lungo termine.

“I dati evidenziano che negli ultimi anni la sopravvivenza dei pazienti oncologici si è incrementata significativamente, ma gli effetti positivi ottenuti in termini di un’aumentata sopravvivenza e guarigione possono essere controbilanciati da effetti collaterali importanti, in alcuni casi anche gravi, e tra questi sono sicuramente da tenere in primo piano gli effetti cardiovascolari avversi – spiega Domenico Gabrielli, Presidente della Fondazione per il Tuo cuore dell’Anmco e Direttore della Cardiologia dell’Ospedale San Camillo di Roma. La cardioncologia è una disciplina relativamente recente, in pieno sviluppo, dedicata alla prevenzione, alla diagnosi, e al trattamento delle diverse complicanze cardiovascolari delle terapie antitumorali, al fine di consentire al singolo paziente il miglior trattamento possibile del tumore, riducendo al minimo il rischio di tossicità cardio-vascolare”.

Fondamentale il doppio approccio alle cure

L’importante, comunque, è poter trovare le risposte più adeguate, caso per caso. “L’accesso tempestivo a un servizio di cardioncologia è vitale per consentire alla terapia del cancro di iniziare e continuare in sicurezza senza interruzioni – commenta Fabrizio Oliva, Presidente nazionale Anmco e Direttore della Cardiologia 1 dell’Ospedale Niguarda di Milano. È stato infatti dimostrato che un servizio dedicato di cardioncologia può facilitare l’ottimizzazione del trattamento cardiovascolare e consentire alti tassi di completamento della terapia del cancro anche tra le popolazioni ad alto rischio. Si assiste infatti al paradosso per cui il miglioramento della prognosi delle neoplasie fa sì che negli anni il rischio di morbilità e mortalità legato alle malattie cardiovascolari superi quello del cancro”.

Una settimana per proteggere il cuore

“Cardiologie Aperte” ritorna a svolgersi anche in presenza e in alcune cardiologie si eseguiranno gratuitamente screening cardiologici personalizzati e/o dibattiti ed eventi di formazione sulle diverse tematiche. Sul sito della Fondazione viene pubblicato il calendario delle attività previste con i giorni e orari di risposta telefonica oltre alle iniziative in presenza sull’intero territorio.

L’attenzione si concentra, oltre che sulle patologie cardiovascolari potenzialmente associate ai trattamenti oncologici, anche su fibrillazione atriale, cardiologia di genere, scompenso cardiaco e prevenzione dei fattori di rischio modificabili. L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini e quindi prevenire alcune delle più diffuse patologie cardiovascolari.

Malattie cardiovascolari prima causa di ricovero

“La riduzione della mortalità e l’allungamento della vita media ci impongono oggi una riflessione attenta poiché giocano un ruolo importante anche nello sviluppo delle malattie legate all’invecchiamento – riprende l’esperto. Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di ricovero ospedaliero, oltre che di mortalità, confermandosi insieme ai tumori tra le principali cause di invalidità. Oggi più che mai è dunque necessario lo sviluppo di azioni concrete educative di prevenzione e promozione della salute del cuore”.

In particolare, occorre concentrarsi sui fattori di rischio modificabili su cui è possibile intervenire, riducendo considerevolmente il rischio cardiovascolare, grazie ad uno stile di vita sano, una corretta alimentazione e una correzione farmacologica appropriata laddove necessaria. “Mi riferisco ad esempio all’ipertensione arteriosa, al diabete mellito, alla dislipidemia, al fumo, all’obesità e alla sedentarietà – conclude Gabrielli. Il suggerimento è dunque un’alimentazione equilibrata, un’adeguata attività fisica e l’abolizione di fumo e alcool, delle scelte salutari che apportano grandi benefici dal concepimento alla vecchiaia”.



www.repubblica.it 2024-02-09 09:40:04

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