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Tumore della prostata, una dieta ricca di vegetali migliora la vita sessuale dopo le …

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In Italia il cancro della prostata è il tumore più diffuso nella popolazione maschile e rappresenta il 18,5 per cento di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo, con oltre 36mila nuovi casi stimati l’anno. Ma a fronte di una incidenza elevata, a cinque anni dalla diagnosi è in vita il 92 % dei pazienti: una percentuale tra le più alte in oncologia, soprattutto se si tiene conto dell’età media dei pazienti con tumore della prostata, in genere alta. Ma il cancro della prostata spaventa molto, anche perché molto spaventano gli effetti delle cure, che possono modificare in modo sostanziale la qualità della vita dei pazienti, e le loro relazioni più intime. Parliamo di senso di stanchezza, di aumento del peso, di vampate di calore, di difficoltà nel controllo della minzione, ma anche di riduzione della libido e di disfunzione erettile. Ora, uno studio realizzato da ricercatori della New York University, di Harvard, della University of California di San Francisco, e del Dana-Farber Cancer Institute di Boston, ha dimostrato che limitare il consumo di carne e formaggi a vantaggio di frutta, verdura, cereali e frutta a guscio attenua gli effetti collaterali delle cure.

Funzione sessuale, controllo urinario e salute ormonale

Sulla base della proporzione di alimenti vegetali rispetto a quelli di origine animale che i pazienti stessi dicevano di consumare, gli autori hanno suddiviso un campione di oltre 3.500 uomini con cancro alla prostata in cinque gruppi: dal più vegetariano (quello con un intake di vegetali più alto rispetto all’intake di alimenti animali) al meno vegetariano (al contrario, con la porzione più bassa cibo vegetale). Scoprendo che il gruppo più vegetariano otteneva punteggi migliori dell’8-11% rispetto al gruppo meno vegetariano nella valutazione della funzione sessuale. Stessa cosa per la salute urinaria (incontinenza, irritazione): la differenza di punteggio tra i più forti consumatori di vegetali e i consumatori peggiori di verdura e frutta è stata anche del 14%, a favore dei primi naturalmente. E del 13% quando ad essere misurata è stata la salute ormonale (spossatezza, depressione, vampate di calore).

Anche come prevenzione

Studi precedenti firmati dagli stesi autori di questo studio avevano già dimostrato che una dieta a base vegetale riduce il rischio di ammalarsi di tumore della prostata. E altri ricercatori, negli uomini in generale, non in quelli con cancro della prostata, avevano collegato una dieta ricca di vegetali a un rischio più basso di disfunzione erettile. Ora un nuovo tassello si aggiunge alla conoscenza della relazione tra cibo, prostata e salute sessuale. Invece, questo appena uscito su Cancer è probabilmente il primo studio che dimostra che i pazienti con cancro della prostata che consumano più vegetali possono contare su una salute urinaria migliore.

Buoni risultati, piccolo sforzo

“I nostri risultati danno speranza a chi cerca di migliorare la qualità della vita dopo aver subito interventi chirurgici, radiazioni e altre terapie contro il cancro alla prostata, che possono dare effetti collaterali significativi”, ha detto Stacy Loeb, professore di Urologia e di Salute della popolazione alla New Yor University e autore principale dello studio. Ma “aumentare il consumo di frutta e verdura, riducendo al contempo quello di carne e latticini, è una cosa semplice – ha aggiunto Loeb – che tutti i pazienti possono fare”. Lo studio ha utilizzato i dati dell’Health Professionals Follow-Up Study https://www.hsph.harvard.edu/hpfs/, un’indagine avviata nel 1986 e ancora in corso patrocinata dalla facoltà di medicina di Harvard che raccoglie le informazioni di oltre 50.000 professionisti sanitari di sesso maschile (dentisti, farmacisti, optometristi, osteopati, podologi e veterinari) per indagare una serie di ipotesi sulla salute maschile mettendo in relazione i fattori nutrizionali con l’incidenza di malattie gravi, come il cancro, le malattie cardiache e altre malattie cardiovascolari. In questo contesto, gli uomini che avevano ricevuto una diagnosi di cancro della prostata hanno risposto ogni quattro anni a un questionario sul tipo di alimenti che consumavano e in quali proporzioni. Un altro sondaggio ha invece valutato ogni due anni la frequenza dell’incontinenza, le difficoltà a mantenere l’erezione e i problemi intestinali, di stanchezza e dell’umore.

I prossimi passi

Il consumo di elevate quantità di qualsiasi alimento di origine vegetale è risultato collegato in questo studio a una salute sessuale e una salute urinaria migliori e a punteggi più elevati di vitalità, indipendentemente dai fattori demografici, da differenze di stile di vita o di altri problemi sanitario, come per esempio il diabete. Consumare più vegetali ha migliorato anche la funzione intestinale, un fatto che si può spiegare facilmente, visto la maggio assunzione di fibre. Il prossimo passo sarà aumentare la variabilità del campione da studiare, cioè espandere la ricerca a un gruppo più diversificato di pazienti (per esempio ai non operatori sanitari) e a uomini con malattia più avanzata, visto che in questo studio la grande maggioranza – oltre l’80% – aveva avuto una malattia in stadio precoce.



www.repubblica.it 2024-02-14 10:29:00

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