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Dormire e sognare, così restiamo in sintonia col ciclo della Terra

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Il sonno è vita. Proprio come mangiare, bere e respirare, dormire non è una scelta. È vitale. “È strano e difficilmente comprensibile il perché l’evoluzione non abbia eliminato un bisogno che, quando espletato, ci rende così vulnerabili, praticamente indifesi, dal mondo esterno”, sottolinea Claudio Mencacci, direttore emerito di Neuroscienze al Fabetebenefratelli di Milano e co-presidente della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia. Non sapere esattamente perché dormiamo è frustrante e allo stesso tempo intrigante.

“È un mistero ancora irrisolto”, conferma Dario Arnaldi della Clinica Neurologica dell’Irccs Ospedale Policlinico San Martino e professore all’Università di Genova. “Numerosi studi, soprattutto su modelli animali, ci dicono che la privazione di sonno può portare alla morte. Ma nessuno di essi è stato in grado di fornirci una spiegazione esaustiva del suo ruolo”.

Le molteplici funzioni del sonno

Di certo c’è che il sonno non ha una sola funzione, ma molteplici. “Ha anche – spiega Arnaldi – una funzione di consolidamento della memoria. Mentre dormiamo, infatti, le sinapsi dei neuroni si riorganizzano affinché quello che abbiamo imparato durante il giorno e, in generale, le nostre esperienze, trovino il loro posto nella memoria”. Probabilmente è anche per questo che, durante il sonno, il cervello arriva a consumare più energia di quanto non faccia da sveglio.

Il sonno è regolato da una sorta di orologio interno, tarato sull’alternanza del giorno e della notte, che ne accoppia metabolismo e comportamento alla rotazione della Terra. Questo orologio regola i cosiddetti ritmi circadiani, gli stessi che orchestrano la produzione e la regolazione di diversi ormoni. Sostanze come la melatonina che supporta il sonno; l’ormone della crescita che sostiene, sviluppa e ripara le ossa e i muscoli; la leptina e la grelina, che controllano l’appetito; il cortisolo che aiuta a gestire al meglio lo stress; e molti altri ancora.

L’impatto dei processi chimici sulla salute

Insomma, quando dormiamo si innescano numerosi processi chimici che hanno un impatto importante sulla salute. “In qualche modo possiamo considerare il sonno una spia e allo stesso tempo una causa di molteplici patologie: da quelle che riguardano l’apparato cardiocircolatorio fino alle malattie neurodegenerative”, sottolinea Arnaldi. Non a caso al sonno e ai suoi disturbi è dedicata una parte importante di Mnesys, un mega-progetto europeo, dedicato alle neuroscienze e alla neurofarmacologia.

Il grande mistero del sonno: i sogni

“Ci affascinano, ci turbano – dice Mencacci -: ancora oggi la scienza continua a chiedersi se ci sia e quale sia la funzione del sogno. Tra le ipotesi a cui la comunità scientifica lavora c’è quella secondo cui il sogno consente di modulare progressivamente l’impatto emotivo dei ricordi di eventi spiacevoli, per facilitarne l’integrazione nella memoria. Si tratta di un meccanismo che sembra non funzionare nelle persone affette da quella particolare condizione patologica che è il disturbo post-traumatico da stress”.

Ancora più straordinario è che questa funzione di riorganizzazione della memoria e, dunque, della capacità di dare un senso all’esperienza viene attivata anche nel corso di quella particolare modalità di sogno che è il sogno a occhi aperti.

“Sognare diventa, perciò, un modo particolare e indispensabile di pensare, che avviene anche quando siamo svegli, sebbene non ce ne rendiamo conto. È quanto sostiene anche la psicoanalisi contemporanea – annota Mencacci – che con un paradosso spiega che compito dell’analisi non sia tanto interpretare qualcosa di non conosciuto al paziente, quanto quello di consentirgli di sognare la propria vita. Qualcosa che, forse, aveva già compreso Shakespeare quando scriveva, nel quarto atto de La Tempesta, “siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni””.

Non sorprende in questo contesto quanto possiamo sentire vicine due esperienze solo apparentemente distanti come sognare e fruire un’opera d’arte, nella quale l’artista ha saputo riversare i propri sogni e le proprie emozioni.

“Eppure, un po’ come nei sogni, nel mondo scientifico non mancano le contraddizioni su quale significato attribuire al dormire e al sognare – sottolinea Mencacci -: la ricerca è pertanto ancora in corso e siamo lontani dal poterci considerare soddisfatti, ma almeno su una conseguenza clinica tutti ci ritroviamo. Non dormire – conclude – è una condizione di sofferenza mentale; l’insonnia rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare perché, se protratta e non curata, porta a disturbi molto gravi”.



www.repubblica.it 2024-02-23 06:07:58

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