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Uova, la scienza le riabilita. Il colesterolo non aumenta (ma sono uova arricchite)

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Che il tuorlo d’uovo contenga colesterolo non ci sono dubbi. Ma non è l’unico nutriente presente. Ed ora si sta ragionando sul fatto che forse questi alimenti sono stati eccessivamente bistrattati, pur rappresentando una fonte di proteine nobili. Insomma: ognuno dovrebbe seguire un’alimentazione ottimale, specialmente in presenza di rischio cardiovascolare, ascoltando le indicazioni del medico. E visto che siamo a Pasqua, senza tralasciare del tutto le uova. A segnalare come queste possano non diventare “proibite” se occorre controllare il colesterolo, visto che offrono proteine di qualità a costi controllati, è una curiosa ricerca che verrà presentata in occasione del congresso dell’American College of Cardiology in programma ad Atlanta.

Sia chiaro: lo studio è stato condotto con uova “particolari”, perché arricchite come veri e propri alimenti funzionali. In particolare queste uova contengono meno grassi saturi ed hanno in più vitamine del gruppo B, vitamina D, iodio, selenio ed acidi grassi omega-3. Inoltre la ricerca ha preso in esame solamente 140 persone, suddivise in due gruppi, che sapevano cosa stavano assumendo con possibili influenze sulle loro scelte. In più lo studio è stato finanziato da Eggland’s Best, marchio mondiale della produzione di uova. Ma tant’è, per le feste pasquali,  una piccola riabilitazione scientifica dell’uovo ci sta. Ed arriva dallo studio PROSPERITY, coordinato da Nina Nouhravesh, del Duke Clinical Research Institute di Durham.

Sotto esame soggetti a rischio

La ricerca ha preso in esame 140 pazienti che avevano già manifestato patologie cardiovascolari o erano comunque a rischio elevato, per valutare gli effetti sui valori di colesterolo HDL e LDL e su altri parametri di salute cardiovascolare del consumo di 12 o più uova arricchite a settimana rispetto a una dieta con meno di due uova normali a settimana. Il tutto, per un periodo di osservazione di quattro mesi. Tutti i pazienti avevano 50 anni o più (l’età media era di 66 anni), per metà di genere femminile. I soggetti, come detto, avevano avuto un precedente evento cardiovascolare o avevano due fattori di rischio cardiovascolare, come ipertensione, ipercolesterolemia, sovrappeso o diabete. L’obiettivo della ricerca è stata la valutazione delle variazioni del colesterolo HDL e LDL dopo quattro mesi. Inoltre sono stati controllati diversi parametri legati al metabolismo e all’infiammazione, oltre al monitoraggio delle condizioni di salute con visite cliniche mirate.

Cosa succede al colesterolo

Stando a quanto riporta l’indagine, presentata in una nota dell’American College of Cardiology, nel gruppo di chi ha assunto mediamente due uova “fortificate” al giorno si è osservata una riduzione media del colesterolo cattivo o LDL di 3,14 mlligrammi per decilitro. Un calo, molto meno rilevante, si è avuto anche per il colesterolo “buono” o HDL. Non si tratta di differenze significative, sempre in confronto alla popolazione che non superava le due uova “normali” a settimana. Dal resto, va detto che consumando uova fortificate anche se in numero così elevato si è osservato un calo del colesterolo totale e della troponina ad alta sensibilità che indica la sofferenza cardiaca, oltre ad un miglioramento nel profilo di resistenza all’insulina.

Conclusione. Siamo solo all’inizio. Lo segnala Nouravesh. “Non abbiamo osservato effetti avversi sui biomarcatori della salute cardiovascolare e ci sono stati segnali di potenziali benefici derivanti dal consumo di uova fortificate che giustificano ulteriori indagini in studi più ampi”. Magari occorrerà concentrare l’attenzione su determinate popolazioni. Nello studio, estremamente limitato sotto l’aspetto numerico, le analisi dei sottogruppi hanno rivelato aumenti del colesterolo HDL e riduzioni del colesterolo LDL negli over-65 e nelle persone con diabete nel gruppo che ha mangiato uova fortificate rispetto a quelli che non superavano le due uova a settimana.



www.repubblica.it 2024-03-29 14:24:09

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