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Terremoto all’Aifa, si dimette il presidente Palù: «Umiliato». Schillaci: «Sono stupi…

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Non c’è pace all’Agenzia del farmaco che sembrava appena uscita da un faticoso restyling durato oltre un anno. Il suo presidente Giorgio Palù che ha già guidato l’Agenzia negli anni più duri della pandemia si è dimesso due settimane dopo aver ricevuto la riconferma alla presidenza. Alla base della scelta ci sarebbe una mancata sintonia con il ministro della Salute Orazio Schillaci e soprattutto l’incarico limitato solo ad un anno. Il ministro si è detto «stupito» delle dimissioni e annuncia ora di voler «nominare un successore con un mandato temporale e professionale più ampio»

Il mandato di un anno è scelta «offensiva e umiliante»

Le dimissioni del presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, con una lettera al Cda dell’Agenzia a poche settimane dalla definizione della nuova Agenzia con la riforma voluta dal Governo e dalla sua riconferma, scuotono il mondo del farmaco e della Sanità più in generale. Nel mirino di Palù il decreto di nomina alla presidenza dell’Agenzia giudicato «offensivo e umiliante nei confronti della mia persona e del mio profilo scientifico professionale» per la previsione della durata di un anno del mandato tra l’altro a titolo gratuito legata al fatto che oggi Palù ha raggiunto i limiti d’età (75 anni). Una scelta che per il virologo è «quantomeno equivoca sul piano giuridico» e spiega perché: «Ne sia prova – scrive – il fatto che il mio primo incarico a presidente (ero già in pensione) è avvenuto con mandato quinquennale da parte del precedente ministro della Salute. L’interpretazione restrittiva della norma da parte del ministro attuale viene adottata esclusivamente nei miei confronti – fa notare – in netto contrasto con i decreti di nomina appena assunti dallo stesso ministro per pensionati ultrasettantenni chiamati a dirigere l’Iss (Istituto superiore di sanità) o a partecipare come consulenti nella Cse», Commissione unica scientifico-economica, «di Aifa».

«Il nodo non è la retribuzione, orgoglioso della riforma»

La scelta delle dimissioni è arrivata anche in polemica con il ministro Schillaci: «Vi comunico, dopo un’attenta meditazione, che la mancata sintonia col Ministro e l’assenza di risposte dal Governo mi costringono a dare le dimissioni da Presidente nominato di Aifa hic et immediate». «Recrimino la totale assenza di ascolto da parte del Ministro nelle scelte operate per Aifa», aggiunge Palù che sottolinea come la «non retribuzione dell’incarico non mi preoccupa di certo. Considerandomi al servizio della res publica, ho infatti già svolto per tre anni le funzioni di Presidente di Aifa senza ricevere alcun compenso né gettone di presenza, rifiutando anche di essere titolare di carta di credito dell’Ente». Il virologo si dice comunque orgoglioso di «aver portato la riforma dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa, di averla concepita, promossa e in larga parte redatta, e spero che questo sia utile all’agenzia. Non ho molto altro da dire».

La replica del ministro Schillaci: «Stupito»

il ministro Schillaci ha replica con una nota: «Apprendo con stupore le motivazioni che hanno portato il professor Palù alle dimissioni da presidente dell’Aifa. Credo si sia volutamente confuso il mio silenzio con la chiara non accoglienza di richieste non in linea col progetto di profonda riforma dell’Agenzia». Tuttavia, aggiunge, «accolgo di buon grado il suggerimento di nominare un successore con un mandato temporale e professionale più ampio, in grado di aggiungere a una forte e qualificata rappresentanza di Aifa in seno alle commissioni Europee», anche «la capacità di lavorare in squadra per il bene del Paese». Fa riferimento ad un «mancato allineamento di vedute sul progetto di profonda revisione dell’Agenzia e sulla necessaria capacità di lavorare in squadra», il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato

Le reazioni politiche e degli esperti

Un addio, quello di Palù, che l’opposizione legge come un segno di «deriva» della stessa Aifa. Schillaci, afferma infatti il Movimento 5 stelle, «aveva più volte magnificato la riforma di Aifa, ma ora ci troviamo con l’Agenzia allo sbando». Si dice «indignata e preoccupata per il futuro dell’Aifa» la senatrice Sandra Zampa (Pd), che parla di «assenza totale di cultura istituzionale della destra». Afferma di «condividere l’amarezza» di Palù il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. Duro il commento del senatore Pd Andrea Crisanti: «Le dimissioni di Palù sono il più grande regalo che potesse fare all’Italia». Guido Rasi, microbiologo ed ex direttore dell’Ema (l’Agenzia Ue del farmaco) si dice «sorpreso» come il ministro «perché la legge era nota e chiara. E non mi risulta fosse stata messa in atto nessuna iniziativa per derogare a quello che la legge prescriveva». Rasi riflette anche su un altro punto, ossia sugli oneri insiti nel ruolo di “rappresentante legale” di un ente come Aifa, ruolo che «implica un lavoro a tempo pieno e la responsabilità diretta su tutto quello che si firma». Per Rasi, dunque, «non è escluso che anche i compiti legati alla funzione di rappresentante legale, con le implicazioni di un lavoro a tempo pieno e di una responsabilità personale diretta, possano avere influito sulla decisione» presa da Palù.



www.ilsole24ore.com 2024-02-22 14:28:41

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