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Fotofobia e alterazione della vista: come capire se è la sindrome dell’occhio secco

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Il ‘dry eye’, o sindrome dell’occhio secco, si verifica quando gli occhi non sono in grado di produrre lacrime adeguate per la lubrificazione o quando la loro qualità non è sufficiente a mantenere l’occhio umido. Ciò può essere dovuto a vari fattori, come l’invecchiamento, l’uso prolungato di schermi digitali, alcuni tipi di farmaci, condizioni ambientali aride e problemi con le ghiandole di Meibonio che producono parte del film lacrimale. Una lettrice chiede di saperne di più sia sulle cause che sui metodi per trovare sollievo. Risponde Rossella Colabelli Gisoldi, responsabile Banca degli Occhi del Lazio, Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma.

Domanda. Gentile dottoressa, negli ultimi tempi ho notato un peggioramento della mia vista, accompagnato da dolore quando guardo la luce. Mi è stato suggerito che potrei avere una forma di cheratite o soffrire di occhio secco. Potrebbe spiegarmi quali sono i sintomi specifici di queste condizioni, le possibili cause e come si possono curare? C’è qualcosa che posso fare per evitare il loro sviluppo? La ringrazio per l’attenzione e attendo con interesse una sua risposta per capire meglio come procedere. Fabiana, Verona

Mandate le vostre domande a [email protected]

Risposta. Gentile lettrice, il fastidio avvertito in condizioni di intensa luminosità (detto fotofobia), accompagnato da lievi alterazioni visive, può indicare un’alterazione della superficie corneale. La superficie oculare è un’unità funzionale che comprende il bordo palpebrale, le ciglia, la congiuntiva, il limbus corneale (zona di transizione tra congiuntiva e cornea, sede delle cellule staminali dell’epitelio corneale), la cornea e il film lacrimale, in perfetto equilibrio tra loro. La condizione che più di frequente altera questo equilibrio, generando sofferenza della superficie oculare con i sintomi da Lei riferiti, è una scarsa qualità del film lacrimale o una carenza della componente acquosa della lacrima stessa. 

Dry eye è il nome della patologia che ne consegue. Molto frequente tra le donne in menopausa, oggi è in incremento anche tra i giovani per l’eccessivo utilizzo del computer. 

Patologie generali autoimmunitarie, squilibri ormonali, patologie della tiroide, ambiente secco, eccessivo utilizzo di lenti a contatto o di aria condizionata, sono tutti fattori che possono generare questa patologia. E’ difficile capire se i sintomi da Lei riferiti siano riconducibili a questa causa. Consulti uno specialista oculista che potrà effettuare dei test specifici per studiare il film lacrimale (Schirmer test e But) e sottoporLe dei questionari (Osdi) che facilmente consentono una diagnosi corretta. In presenza di alterazione del film lacrimale (xeroftalmia), andranno poi indagate le cause e prescritta una terapia cronica con sostituti lacrimali specifici in grado di ripristinare l’equilibrio sulla superficie oculare, riparando l’eventuale sofferenza dell’epitelio corneale e dando sollievo dai sintomi riferiti.



www.repubblica.it 2024-04-03 10:58:40

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