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Tumore al seno: una certificazione di qualità per le associazioni di pazienti

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Dedicare il proprio tempo ad aiutare gli altri è un gesto nobile, ma per farlo nel migliore dei modi è importante mettere in campo anche delle competenze oggettive. Per questo motivo Europa Donna Italia (Edi), un movimento che rappresenta i diritti delle donne nella prevenzione e cura del tumore al seno, ha deciso di affidarsi agli esperti di Italcert per certificare un percorso di professionalizzazione del volontariato. Le prime tre associazioni della rete di Edi che si sono sottoposte all’audit e hanno ricevuto l’attestazione di qualità dei servizi offerti sono Amiche per Mano di Bergamo, Serena a Palermo e Agata per il sostegno alle donne operate al seno di Foggia. “La certificazione rappresenta un passaggio importante che si inserisce nel solco di un lavoro profondo e capillare che svolgiamo per valorizzare le associazioni della nostra rete, il loro impegno negli ospedali a fianco delle donne con tumore del seno, e con i decisori istituzionali – dice Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna Italia.

Evidenze oggettive di qualità

Molti gli aspetti valutati al fine di ottenere la certificazione: le competenze dei volontari, la loro formazione, l’attività di assistenza rivolte alle donne e gli spazi messi a loro disposizione, la tutela della privacy e la trasparenza, anche economica, del proprio operato. “L’esito della valutazione delle associazioni certificate è stato notevole: hanno tutte raggiunto la soglia dell’eccellenza, che per noi corrisponde a un punteggio minimo dell’80% – spiega Roberto Cusolito, amministratore delegato di Italcert – Il lavoro svolto in questo percorso di certificazione è una testimonianza concreta di cosa significhi fornire evidenze oggettive e di qualità per dimostrare il proprio operato. Rappresentano un esempio degno di stima, non solo per il risultato del loro lavoro, ma anche per il modo in cui lo svolgono quotidianamente”.

La parola alle associazioni

L’obiettivo è anche abbattere il concetto che il volontariato sia fatto da “signore che cercano di riempire la loro giornata”, come spiega Paola Cornero, presidente di Amiche per mano: “Non è così: il volontariato richiede grandissima preparazione, una formazione continua, ed è necessario essere aiutati e supportati. Per esempio, facciamo noi stesse incontri regolari con una psiconcologa. Il nostro fine è creare servizi per i pazienti rispetto ai bisogni non soddisfatti dal servizio sanitario: per esempio offriamo consulenze con una nutrizionista, per evitare che vengano seguite mode e fake news sulla dieta che possono essere pericolose, e un servizio di estetica oncologica. Entrambi si svolgono all’interno del Day Hospital, mentre le pazienti si sottopongono alla chemioterapia, per trasformare il tempo della cura oncologica in tempo della cura per se stesse”. Avviare il percorso per la certificazione permette anche di riflettere su altri possibili ambiti di intervento.

“Associazione Serena a Palermo è stata costituita diciannove anni fa sui principi e gli obiettivi di Europa Donna Italia – dichiara Carmela Amato, Presidente dell’Associazione – La formazione e le competenze che abbiamo acquisito nel tempo hanno cambiato il paradigma della nostra vita associativa, con normative specifiche per il riconoscimento e il ruolo dei volontari. Aver acquisito negli anni la capacità di entrare in relazione con le istituzioni e trovare risposte ai bisogni e alle legittime esigenze di equità di accesso alle cure, indipendentemente dalla sede geografica, è stato il miglior risultato conseguito. Aver ricevuto ora una certificazione che attesta la qualità del nostro operato su tutto questo è un riconoscimento che ci rende orgogliose”. “Abbiamo subito colto la possibilità offerta da Europa Donna Italia di certificare la nostra attività all’interno della Breast Unit del Policlinico Ospedali Riuniti di Foggia – aggiunge Alessandra Ena, dell’Associazione Agata – non solo come attestazione della bontà del lavoro svolto, ma anche come momento di confronto, riflessione e programmazione all’interno dell’Associazione. Il percorso di certificazione ci ha obbligato a fare il punto della situazione, a ragionare in termini di sostenibilità e replicabilità delle nostre linee di attività, ad avere un quadro di riferimento di cosa non può mancare e di cosa si potrebbe ancora fare, insomma un’analisi del passato e del presente per proiettarci nel futuro”.

Associazioni a supporto dei centri di cura

L’efficacia dell’operato delle associazioni è stato riconosciuto dal Ministero della Salute che prevede la presenza di un’associazione di volontariato nei centri multidisciplinari di senologia, chiamati Breast Unit, all’interno degli ospedali. Le Breast Unit hanno cambiato i risultati della presa in carico delle pazienti: nel 2010 solo il 12% delle donne veniva curato in centri specializzati, mentre nel 2022, quasi l’80% delle pazienti è seguito nei reparti di senologia multidisciplinari. È stimato che la probabilità di guarire aumenta del 18% quando si viene curate all’interno di una Breast Unit. Un dato notevole, ma si può migliorare. Valutare ogni aspetto di questi centri, associazioni di volontari comprese, è cruciale per ideare strategie per poter aumentare quella percentuale, secondo Europa Donna: “L’attestazione di conformità – conclude D’Antona – è uno strumento prezioso per testimoniare la professionalità, la competenza e il valore delle associazioni di pazienti”.



www.repubblica.it 2024-04-18 13:37:27

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