Covid: così si potrà tornare in discoteca


L’ideale sarebbe poter essere anche vaccinati. Ma nei prossimi mesi, quando i music bar e le discoteche torneranno ad aprire le proprie porte, si potrà pensare di tornare a ballare senza paura anche se non si è ancora immunizzati. Covid-19, nel frattempo, non sarà diventato un argomento del passato. Con le debite accortezze si potrà però recuperare anche questo spazio di vita senza per questo rischiare di contagiarsi. Per essere sicuri, come organizzatori e come clienti, basterà sottoporre tutti gli avventori a un test rapido. Con un risultato negativo, chiedendo comunque di indossare la mascherina e garantendo un’adeguata areazione dei locali, la serata potrà avere inizio in condizioni di sicurezza.

Zero contagi nell’esperimento condotto in Spagna 

La notizia giunge dalle colonne della rivista The Lancet Infectious Diseases , su cui un gruppo di ricercatori spagnoli ha riportato l’esito di un esperimento condotto lo scorso 12 dicembre in un locale di Barcellona. Quel giorno i ricercatori hanno radunato quasi mille persone, suddividendole in due gruppi. I membri del primo sono stati ammessi a partecipare – la sera stessa – a un concerto musicale al chiuso. Gli altri, utilizzati come gruppo di controllo, hanno invece trascorso la giornata secondo le rispettive abitudini. Tutti, al momento dell’arruolamento, erano risultati negativi a un test antigenico (rapido). Dopo otto giorni, le stesse persone sono state sottoposte a un tampone, questa volta molecolare.

Risultato? Due positività nel gruppo di controllo, nessuna tra coloro che avevano assistito al concorso. Una conclusione che ha spinto gli autori dello studio ad affermare che “attività culturali come i concerti musicali al chiuso, che durante la pandemia sono stati sospesi o fortemente limitati, possono riprendere, purché nell’ambito di misure coordinate di sicurezza e di controllo”.

Test negativo, mascherine e areazione dei locali 

Tradotto: sottoponendo a test i partecipanti, rispettando l’uso delle mascherine (N95 quelle utilizzate dai partecipanti allo studio) e garantendo l’effettuazione di test preventivi al momento dell’ingresso nei locali. Rispettando questa triade di comportamenti, i ricercatori sono convinti che si possa far fronte al rischio più subdolo rappresentato da Sars-CoV-2: la trasmissione a partire dagli asintomatici. Un’insidia concreta, che ha portato a escludere fin da subito l’opportunità di far incontrare centinaia o migliaia di persone in eventi che prevedono una grande affluenza: come i concerti e le serate in discoteca. Fondamentale, in questo senso, è la capacità di testare tutti i partecipanti poco prima dell’ingresso nel locale. Ma non meno importante, viste le numerose prove raccolte in questi mesi a sostegno della trasmissione del coronavirus attraverso l’aerosol, è la necessità di garantire un’adeguata areazione all’interno dei locali.

Cantare e ballare in sicurezza 

Meno significativo, a fronte delle tre condizioni citate, sembrerebbe essere invece il distanziamento sociale. Nel caso dell’esperimento condotto a Barcellona, infatti, i partecipanti alla serata potevano cantare e ballare senza dover rispettare una raccomandazione stringente circa la distanza che ogni persona presente doveva mantenere nei confronti degli altri. Altre misure che contribuiscono – potenzialmente – a creare un ambiente sicuro includono la limitazione del movimento all’interno di una sala o pista da ballo, l’evitamento di code per accedere ai locali, ai loro servizi igienici e per uscire a fine serata. Più la presenza di distributori di gel igienizzante idroalcolico. 



www.repubblica.it 2021-05-31 05:56:00

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