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Angina microvascolare, cosa succede se l’ischemia nasce dalle piccole arterie

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Quando c’è un ingorgo, subito il pensiero va alle strade più grandi che si bloccano per il traffico. Ma a volte il problema nasce perché piccole vie, secondarie ma fondamentali, possono diventare una limitazione al passaggio delle auto e quindi limitare le possibilità di spostamento in un’intera zona.

Nel cuore, purtroppo può accadere qualcosa di simile: a volte il dolore al torace che segnala una crisi anginosa o un infarto non è legato ad un’ostruzione di una o più coronarie, le “autostrade” che portano sangue ed ossigeno, ma piuttosto ad una disfunzione dei piccoli vasi. E non si tratta di un evento poco frequente.

Secondo studi condotti negli Usa sulla popolazione femminile, ogni anno ci sarebbero 3-4 milioni di casi di questo tipo, in linea con i dati epidemiologici per il tumore al seno. Il problema è che molto spesso questo quadro viene sottovalutato e non ci si pensa. Si può riassumere così il pensiero di Hiroaki Shimokawa, tra i componenti del gruppo di ricerca internazionale COronary VAsomotor Disorders International Study (Covadis). Shimokawa, che si dedica a questo tema, è primo autore dello studio pubblicato su European Heart Journal dedicato proprio all’angina microvascolare.

“L’angina microvascolare è un’area poco studiata, in parte perché non era disponibile una definizione universale definitiva prima della definizione Covadis e in parte perché i cardiologi sono principalmente interessati alle grandi arterie coronarie ma non i vasi più piccoli che fanno anch’essi parte della circolazione coronarica – spiega l’esperto in un comunicato della Società Europea di Cardiologia (Esc). I primi sono facilmente visibili all’angiografia coronarica, mentre i secondi no”.

Purtroppo a volte non si riflette su questo aspetto e quindi capita che a molte donne dopo la menopausa si faccia diagnosi di squilibrio del sistema nervoso per spiegare il dolore tipico dell’ischemia cardiaca. Ora lo studio internazionale dimostra però che il dolore toracico causato da problemi ai piccolissimi vasi che forniscono sangue al cuore è un significativo problema di salute che aumenta il rischio di angina instabile, infarti, ictus e morte per motivi cardiovascolari.

La ricerca ha preso in esame poco meno di 700 pazienti in 14 istituti di quattro continenti. Se fino a qualche tempo fa questa disfunzione microvascolare si considerava fondamentalmente benigna, dalla ricerca emerge che nel monitoraggio di questi soggetti, per uno o due anni ricoveri per angina o casi di infarto ed ictus sono occorsi in quasi otto persone su dieci ogni anno.

Soprattutto, si è visto che sia gli uomini (eventi nel 6,4% della popolazione in studio), sia le donne (8,6%) possono essere interessati da questo quadro che solo dal 2018 ha a disposizione criteri diagnostici. Chi soffre di angina microvascolare può avvertire dolori al petto simili a quelli di un attacco di cuore e/o mancanza di respiro e quindi essere ricoverato. Ma i controlli di routine, come elettrocardiogrammi, angiografie ed ecocardiografie, possono non identificare alterazioni nel ritmo cardiaco o nella circolazione delle coronarie, con conseguente mancato riconoscimento della situazione.

Sul fronte della prevenzione, l’ipertensione si conferma il fattore di rischio principale anche per l’angina microvascolare. Va inoltre segnalato che le donne hanno mostrato una qualità di vita peggiore rispetto agli uomini pur con una prognosi simile: secondo gli esperti questo dato potrebbe essere correlato all’effetto degli ormoni femminili sulla percezione del colore.

Filippo Crea, Professore di Cardiologia e Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Pneumologiche presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, tra gli autori dello studio, offre uno spaccato che la dice lunga sul peso epidemiologico di questa condizione da conoscere. “Si può stimare che nella maggior parte dei paesi europei, 20.000-40.000 persone per milione di popolazione soffrano di angina – spiega -. Pertanto, il numero totale di pazienti con angina è di circa 21 milioni in Europa. Poiché diversi studi hanno dimostrato che circa il 50% dei pazienti con angina non presenta restringimento coronarico, ciò significa che circa dieci milioni di persone in Europa hanno angina causata da alterazioni funzionali delle arterie coronarie grandi o piccole o di entrambe”.



www.repubblica.it 2021-06-03 12:23:23

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