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Tumore del polmone, un progetto europeo per l’accesso ai test molecolari

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AVERE farmaci “mirati” in grado di “riconoscere” e “colpire” in modo selettivo le mutazioni ha rivoluzionato il modo di trattare molti tumori, come quello del polmone. Ma questi farmaci rischiano di essere utili solo a metà se i test molecolari che individuano le mutazioni non vengono fatti a tutti i pazienti che ne potrebbero beneficiare. Questo accade in parte perché non tutti i centri hanno la strumentazione necessaria, e in parte perché non sempre queste complesse analisi sono rimborsate dal sistema sanitario. Per facilitare l’accesso ai test molecolari – e quindi alle terapie e agli studi clinici – ai pazienti europei con tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC, il carcinoma polmonare più frequente) in stadio avanzato (III B/C o IV), è stato lanciato il progetto Epropa (acronimo di European Program for ROutine testing of Patients with Advanced lung cancer), che vede come capofila l’Italia e coinvolge altri 7 paesi: Spagna, Portogallo, Romania, Serbia, Slovenia, Grecia e Polonia.

Il progetto

Epropa è promosso dall’associazione Walce – Women Against Lung Cancer in Europe e, grazie alla collaborazione con l’Università di Torino, permette di accedere gratuitamente ai test molecolari. La richiesta deve essere inoltrata dal medico oncologo, che valuta la necessità e l’opportunità per ogni suo paziente di accedere al programma. Una volta registrato, l’oncologo deve inviare i campioni della biopsia al laboratorio del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino, dove saranno analizzati.

A questo punto si aprono tre possibilità: il test non rivela alcuna mutazione “utile” e viene proposta la terapia tradizionale; il test rivela una mutazione per cui sono già disponibili farmaci a bersaglio molecolare, che saranno prescritti dall’oncologo al posto o in combinazione con la terapia tradizionale; il test rivela una mutazione per cui le terapie sono in fase di sperimentazione. In quest’ultimo caso, Walce offre un sostegno sia economico sia logistico affinché il paziente, se lo desidera, possa partecipare alla sperimentazione, qualora i centri coinvolti negli studi clinici siano lontani dalla sua residenza.

 

Equo accesso ai test e agli studi clinici: la sfida della medicina di precisione

Garantire equità di accesso alle analisi di profilazione genomica avanzate e, di conseguenza, ai farmaci e agli studi clinici è una delle sfide dell’oncologia di precisione. Una questione al centro anche di un’azione di advocacy in Italia da parte del Gruppo APMP – Associazioni pazienti, insieme per il diritto alla Medicina Personalizzata in oncologia, ma anche oltre confine si stanno cercando soluzioni per miglioare il tema della profilazione genomica  Intanto, oltre al mondo delle associazioni, anche quello delle assicurazioni private si sta muovendo. Ne sono un esempio due accordi siglati dalla farmaceutica Roche con Axa e Cattolica Assicurazioni: i clienti che hanno stipulato polizze salute possono accedere ai test molecolari di Foundation Medicine (azienda partner del gruppo Roche) per la profilazione genomica dei tumori solidi – non solo quello del polmone – in fase metastatica o localmente avanzata. Nel caso di Axa, la copertura dei test è prevista per le polizze che prevedono l’Advanced Second Medical Opinion, attraverso la richiesta del proprio medico curante, mentre nel caso di Cattolica è prevista per gli assicurati Active Benessere.



www.repubblica.it 2021-07-15 13:20:18

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