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Il centro ‘NeMo’ di Pergine Valsugana compie un anno – Medicina

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(ANSA) – TRENTO, 04 APR – Il centro clinico “NeMo”
(NeuroMuscular omnicentre) di Pergine Valsugana, in Trentino,
compie un anno di attività. Il centro, specializzato nella cura
delle malattie neuromuscolari, in particolare di Sla, Sma e
strofe muscolari, è nato a seguito della convenzione
sottoscritta nell’ottobre del 2019 tra il network nazionale, la
Provincia autonoma di Trento e l’Azienda provinciale per i
servizi sanitari (Apss).
   
“Abbiamo creduto molto nell’opportunità di portare questo
centro in Trentino, e fatto ciò che era necessario per
inaugurarlo nel più breve tempo possibile. La pandemia ha
rallentato i nostri sforzi, ma siamo riusciti a aprire il centro
a cinque mesi dalla prima convenzione per garantire dei servizi
di qualità alla nostra comunità, che prima doveva andare fuori
provincia, associando un accompagnamento sia ai pazienti, sia
alle loro famiglie”, ha spiegato, in conferenza stampa,
l’assessore alla salute della Provincia di Trento, Stefania
Segnana.
   
A quanto riportato dal direttore Riccardo Zuccarino, nel
primo anno di attività vi sono stati 166 ricoveri, di cui il
quattro pediatrici e 72 provenienti da fuori provincia.”Si
tratta di numeri molto alti – ha commentato Zuccarino –
considerando che parliamo di malattie rare, che dimostra come il
centro abbia saputo coglier le esigenze di tutto il Triveneto”.
   
Si registra l’80% di saturazione media dei posti letto e una
media di 20 giorni a ricovero. Le figure coinvolte nel progetto
riabilitativo sono tre neurologi, un fisiatra, due pneumologi,
tre terapisti motori, tre terapisti respiratori, un terapista
occupazionale, una logopedista e due psicologhe. Il centro offre
nuovi trattamenti di cura specifici.
   
Tra gli obiettivi del centro vi è anche la ricerca, che – a
detta di Zuccarino – nei prossimi anni si concentrerà sulle
nuove terapie e sulle risposte a bisogni clinici dei pazienti.
   
Sono in corso due studi sulla Sla, uno sulla Sma, uno sulle
distrofie miotoniche (Dm1), uno sulle distrofie muscolari, uno
sulla malattia Charcot-Marie-Tooth (CMT) e uno sulla sindrome di
Canvas.
   
“I nostri centri devono essere una risorsa per il nostro
Paese e per il territorio. Quanto fatto in Trentino è
riaffermare il senso di dignità delle persone”, ha concluso
Roberto Fontana, presidente dei centri clinici “NeMo”.
   
Durante la conferenza stampa è intervenuto anche il
professore Carlo Borzaga, promotore del centro. (ANSA).
   

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