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Neonati prematuri, adesso c’è la task force

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Nascono prima. Alcuni così tanto prima che in alcune Paesi con scarsa assistenza medica non ce la fanno neppure. Come non ce la facevano ai tempi delle nostre nonne. Eppure oggi, grazie alla tecnologia medica, i bambini che nascono prima della 37esima settimana di gestazione – oltre 30mila in Italia e circa 15 milioni nel mondo – hanno ottime chance di sopravvivenza e di buona salute.

Proprio per garantire la massima possibilità di sopravvivenza e qualità di vita ai neonati prematuri la Società Italiana di Neonatologia (SIN) ha istituito una Task Force dedicata, facendo riferimento alla diffusione e all’applicazione degli Standard Assistenziali Europei, una raccolta di raccomandazioni sulle migliori modalità assistenziali per i neonati e le loro famiglie, valutate alla luce delle più avanzate evidenze scientifiche.

Salute a 360 gradi

Negli Standard, la salute del neonato viene affrontata a 360 gradi, abbracciando il nuovo modello di cura volto non solo a trattare le malattie, ma a garantire benessere, salute e sviluppo al bambino in senso globale, in collaborazione con la famiglia, unendo alla tecnologia la cura della relazione.

Il progetto degli Standard è nato da European Foundation for the Care of Newborn Infants (EFCNI), grazie alla cooperazione tra famiglie e professionisti provenienti da tutta Europa, compresi neonatologi, infermieri, fisioterapisti, psicologi e associazioni di famiglie italiane. L’Italia ha accolto da subito gli Standard con entusiasmo, traducendoli nel giro di pochi mesi, grazie alla sinergia tra la Società Italiana di Neonatologia e Vivere Onlus, coordinamento nazionale delle associazioni per la neonatologia.

Con Germania e Portogallo

La Task Force, appena costituita, ha lo scopo di sensibilizzare professionisti e famiglie sull’esistenza di questo potente strumento culturale ed organizzativo, proponendosi anche di facilitarne l’applicazione in ogni realtà che assista famiglie con bambini nati pretermine. All’interno della Task Force sono riuniti professionisti appartenenti a diverse discipline ed i rappresentati delle associazioni dei genitori ed è già partita la collaborazione a livello europeo, specie con i rappresentanti di Germania e Portogallo.

Un ospedale amico del neonato prematuro

Uno degli ambiziosi obiettivi della Task Force è quello di co-costruire criteri per definire un ospedale amico del neonato prematuro e della sua famiglia, in cui venga messa in atto la “zero separation” tra neonati e genitori, l’apertura H24 delle Terapie Intensive Neonatali (TIN), la cura basata sulle più avanzate evidenze scientifiche, la partnership con i genitori nelle cure, la promozione del contatto pelle a pelle e dell’allattamento materno, la multidisciplinarietà nell’approccio al neonato e, per quanto possibile, la strutturazione di un ambiente di reparto in grado di minimizzare lo stress per neonati, famiglie e personale.

L’altro obiettivo è quello di continuare a promuovere la conoscenza degli Standard a livello istituzionale e professionale, oltre che promuoverne l’inserimento nella formazione accademica e post-accademica di tutti i professionisti che ruotano attorno al neonato.

Gli effetti sul cervello

Il delicato e rapido sviluppo del cervello del neonato è legato all’esperienza fornita dall’utero materno fino alle 40 settimane. L’abbandono precoce dell’utero materno determina una brusca interruzione di questa esperienza “nutritiva” per il cervello ed è per questo che diventa fondamentale non solo sostenere le funzioni degli organi ancora immaturi, ma anche ricreare un ambiente sensoriale favorevole allo sviluppo cerebrale. Fare questo, aderendo agli Standard Assistenziali Europei per la Salute del Neonato, vuol dire fare prevenzione, riducendo le probabilità di disturbi cognitivi, disturbi motori e sensoriali, difficoltà scolastiche, incidenza di autismo, ansia, depressione e difficoltà sociali che, ancora oggi, nonostante il miglioramento della sopravvivenza, gravano maggiormente sui bambini nati pretermine. La cura in collaborazione con la famiglia, principio che permea tutte le raccomandazioni contenute negli Standard, riduce anche i disordini post-traumatici da stress nei genitori ed i disturbi di attaccamento genitori-bambini, contribuendo ulteriormente a migliorare la salute futura dei bambini.



www.repubblica.it 2022-06-21 14:36:11

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