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Uno “stormo” di Titti per i bambini inguaribili – Stili di Vita

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(ANSA) – ROMA, 26 LUG – È molto più di un dono, è uno
“stormo” di pupazzi canarini gialli carico di amore quello che
oggi è planato a Casa Sollievo Bimbi di Vidas, a Milano, tra i
pochissimi hospice pediatrici in Italia. Si tratta della
collezione privata di Stefania Bastianello, direttore tecnico di
Aisla, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, che
popolerà con i suoi 1.500 “Titti”, non solo gli spazi comuni di
questa struttura, ma anche le stanze e il gioco dei bambini
affetti da patologie gravissime, che Vidas cura nella sede e a
domicilio ogni giorno. La storia di questa collezione –
considerata tra le più grandi d’Europa – ha accompagnato,
infatti, un intero decennio di vita, quello trascorso insieme a
suo marito, Cesare Scoccimarro. Talentuoso informatico colpito
da sclerosi laterale amiotrofica a soli 32 anni, Cesare è
mancato proprio 10 anni fa, il 26 luglio del 2012, quando ne
aveva 50. “La Sla – spiega Bastianello – ha travolto la nostra
esistenza quando eravamo poco più che trentenni. Una convivenza
complessa, spesso dolorosa. Lui immobile ed io superattiva.
   
Questa è stata la nostra danza, il sole e il girasole. Cesare è
stato un uomo pieno di talenti e passioni, era energia pura e
libera. La reciprocità crea compattezza ed è questo lo spirito
con il quale dono la nostra collezione di Titti. Desidero che i
ricordi e le emozioni possano diventare circolari e generativi,
e nulla come il sorriso di un bambino può esserlo”. I ricordi di
Stefania e Cesare sono tanti e belli, nonostante la Sla con la
quale hanno convissuto per 18 anni. Insieme hanno affrontato le
difficoltà con energia e determinazione, anche quando parevano
insormontabili. E Titti, tra i personaggi più iconici e amati
dei Looney Tunes che quest’anno celebra i suoi 80 anni, è
l’emblema di come sia possibile trasformare la fragilità in
forza. La stanza in cui Cesare viveva si è pian piano arricchita
di centinaia di esemplari. Tutti originali e alcuni persino
numerati perché a produzione limitata: pupazzi, pezzi in resina,
persino un telefono in bachelite e una moto elettrica per
bambini funzionante cavalcata da un enorme Titti di peluche. È
anche grazie a questi oggetti che la stanza, a dispetto delle
apparecchiature elettromedicali e dei bip freddi e ripetitivi, è
diventata un luogo vivace e colorato. (ANSA).
   

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