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Distacco della retina: dopo l’intervento si rischia la cecità?

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Il distacco di retina è una delle malattie più gravi che colpiscono l’occhio e il suo trattamento chirurgico è uno dei più complessi. Fortunatamente si tratta di una condizione rara, con una prevalenza di circa un caso su 10mila abitantianno.

Rappresenta comunque un problema sanitario molto significativo, perché è invalidante per le persone che ne sono colpite. Questa lettera arriva da una mamma preoccupata per la perdita della vista di sua figlia. Risponde l’oculista Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana (Soi).

Domanda. Salve, mia figlia 2 anni fa è stata operata per il distacco della retina, prima con il gas e dopo un mese con olio di silicone. A distanza di 5 mesi è stato asportato il silicone ma ad oggi dopo svariate visite per la pressione sempre alta prima le hanno detto che non vedeva per via della fibrosi e poi le hanno comunicato che non vedrà mai più. Questo è possibile? C’è qualcosa che si possa fare? Grazie Tiziana

Risposta. Per un genitore è impossibile arrendersi quando la posta in gioco risulta essere la perdita della vista della propria figlia. È totalmente inaccettabile. La prima informazione indispensabile riguarda l’interessamento di uno o dei due occhi. La seconda se la patologia è la retinopatia del prematuro che colpisce i bambini nati molto piccoli e che hanno utilizzato l’incubatrice con alti livelli di ossigeno per tempi prolungati pena la non sopravvivenza.

Purtroppo, questa malattia necessita di tecnologie avanzate e specifica esperienza per poter effettuare una diagnosi e applicare le terapie indicate. Ma questo molte volte può non bastare per l’aggressività e la gravità dei differenti stadi compatibili con l’effettuazione della sofisticata terapia.

È giusto rilevare che l’intervento chirurgico per curare un distacco della retina, specialmente nei bambini piccoli presenta difficoltà maggiori rispetto gli adulti. Inoltre, l’intervento di distacco di retina presenta difficoltà non comparabili con quello, ad esempio, della chirurgia della cataratta.

La retina è un tessuto nobile simile al cervello talmente sensibile e deteriorabile da poter essere danneggiato irreparabilmente anche solo dalle manovre chirurgiche indispensabili per il suo riposizionamento in sede. È un tessuto altamente organizzato e può subire danni anche quando viene disteso a livello della sclera per potersi saldare definitivamente con utilizzo di laser o olio di silicone con la massima cura e attenzione.

L’80% dei pazienti operati presentano una media riduzione della vista dopo l’intervento chirurgico pur in presenza di retina attaccata, retina che inevitabilmente subisce danni per le sue caratteristiche di tessuto nervoso. Questo per confermare che pur applicando il massimo possibile soprattutto quando sono necessari, come in questo caso, numerosi interventi in sequenza, il risultato può essere soprattutto nei bambini totalmente insoddisfacente.

In questi casi pur nel dolore e nell’inaccettabilità della situazione serve responsabilità e attenzione per concentrarsi sulle adeguate cure, anche per l’occhio che non può vedere, per controllare la pressione dell’occhio che deve rimanere necessariamente entro i limiti di regolarità. In Italia ci sono quasi tre milioni di persone che sono sostenute da un solo occhio per avere una vista adeguata. E normalmente riescono a realizzarsi senza penalizzazioni. Tuteli la sua bambina e la sua vista sottoponendola regolarmente per tutta la vita ai necessari controlli indicati dai medici oculisti che l’hanno operata con il massimo impegno e competenza. Mi tenga informato.



www.repubblica.it 2022-09-23 14:03:48

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