Covid. L’appello Smi: “Il fondo per i medici deceduti deve essere erogato”
“Nonostante siano stati soli destinati 15 milioni di euro, del tutto insufficienti per risarcimento alle famiglie dei circa 400 sanitari e medici scomparsi nel corso della pandemia, giudichiamo questo ritardo, legato alla non emanazione dei decreti attuativi, un episodio molto grave e di mala politica”. Così il segretario generale Smi.
23 SET –
“Raccogliamo l’appello dell’associazione delle famiglie di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta morti dopo aver contratto Covid-19 in merito ai ritardi per il riconoscimento dell’indennizzo economico, previsto nel Decreto Aiuti bis. Bisognerà aspettare l’avvio della prossima legislatura parlamentare per ottenere quanto previsto dal provvedimento”, così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani.
“Nonostante siano stati soli destinati 15 milioni di euro, del tutto insufficienti per risarcimento alle famiglie dei circa 400 sanitari e medici scomparsi nel corso della pandemia, giudichiamo questo ritardo, legato alla non emanazione dei decreti attuativi, un episodio molto grave e di mala politica”, prosegue.
“Ci auguriamo che il nuovo Parlamento, che s’insedierà dopo il 25 settembre, decida subito misure strutturali in tema di sicurezza del lavoro per tutti medici. È quanto urgente che sia assicurata la copertura Inail per gli infortuni sul lavoro, in particolare per i medici convenzionati e pediatri di libera scelta, così come avviene per tanti lavoratori del nostro paese”.
“Non si possono celebrare i medici come eroi e poi lasciare soli i familiari di questi professionisti che hanno sacrificato la loro vita nel contrasto alla pandemia”, conclude Onotri.
23 settembre 2022
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