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Gli oncologi pronti a collaborare con le Istituzioni sull’oblio oncologico

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“L’approvazione della legge sul diritto all’oblio oncologico pone l’Italia all’avanguardia in Europa. Si tratta di una battaglia di civiltà che segna la fine di troppe discriminazioni subite finora dai cittadini guariti dal cancro. Siamo orgogliosi di aver contribuito a questo importante risultato”. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e Fondazione AIOM plaudono alla decisione del Senato di approvare all’unanimità e senza modifiche il testo che ha già ricevuto l’ok della Camera dei Deputati lo scorso luglio. 

“I cittadini guariti dal cancro in Italia non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare – afferma Francesco Perrone, Presidente AIOM -. Sono infatti previste specifiche norme che tutelano gli ex pazienti da possibili discriminazioni nel campo assicurativo e finanziario, oltre che nell’ambito lavorativo. La Legge approvata anche al Senato prevede il divieto di richiedere informazioni su una pregressa patologia oncologica dopo 10 anni dal termine dei trattamenti in assenza di recidiva di malattia in questo periodo. Per i pazienti in cui la diagnosi sia antecedente ai 21 anni, questo limite è ridotto a 5 anni. La legge non tutela solo nei rapporti con banche e assicurazioni ma anche in sede concorsuale, qualora sia prevista un’idoneità fisica e nell’ambito dei procedimenti di adozione. È, pertanto, una legge più avanzata rispetto a quanto stabilito in altri Stati che hanno già adottato norme su questo tema”.

È inoltre previsto che, con procedure da definire attraverso un tavolo tecnico del Ministero della Salute, vengano istituite tabelle che consentano di ridurre ulteriormente questi tempi in base alla differente patologia oncologica.

“Siamo pronti a collaborare con le Istituzioni per definire le tabelle e rendere subito operativa nei dettagli la nuova norma – spiegano Saverio Cinieri (Presidente Fondazione AIOM) e Giordano Beretta (Past President Fondazione AIOM) -. Siamo finalmente arrivati alla definizione di una Legge etica, di una Legge di civiltà che migliora il reinserimento nella vita attiva dei cittadini che hanno superato la patologia oncologica. Sono 3,6 milioni le persone che in Italia vivono con una diagnosi di cancro e circa un milione deve essere considerato guarito. È indispensabile permettere ai pazienti, soprattutto ai più giovani, di godere di una vita libera e completa dopo la fine delle cure. Nel febbraio 2022 la Commissione Europea, nell’ambito del Piano Oncologico Europeo, ha auspicato che tutti gli Stati membri si dotino di una legge sul ‘Diritto all’Oblio Oncologico’ entro il 2025. Negli ultimi due anni, Fondazione AIOM ha lanciato una campagna informativa importante ed efficace, #iononsonoilmiotumore. Con la nostra petizione on line abbiamo raccolto oltre 108mila firme. È stata una battaglia molto importante, che ha contribuito a raggiungere questo importante risultato”. 

La nuova legge deve rappresentare un ulteriore incentivo nel proseguimento della lotta contro il cancro, affinché sempre più persone possano sconfiggere per sempre le malattie oncologiche, commenta Sergio Bracarda, Presidente Nazionale della Società Italiana di Uro-Oncologia (SIUrO): “Dal cancro è possibile guarire definitivamente e questo principio è stato recepito anche dalla legislazione italiana. In particolare noi specialisti dei tumori genito-urinari trattiamo malattie in cui tassi di guarigione sono davvero alti: 63% per la neoplasia alla prostata, 48% per quella alla vescica e addirittura il 94% per il carcinoma del testicolo. Non vi è dubbio che esistono ancora molti margini di miglioramento, soprattutto per gli stadi più avanzati e metastatici dove comunque non mancano importanti novità diagnostico-terapeutiche. Siamo lieti che il Parlamento e più in generale tutte le nostre Istituzioni – conclude Bracarda – abbiano riconosciuto agli ex pazienti gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini”.



www.repubblica.it 2023-12-07 10:59:44

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