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Efsa, nel 2022 picco del virus del Nilo occidentale – Sanità

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Il 2022 è stato l’anno con il
secondo numero più alto di casi di infezioni da virus del Nilo
occidentale mai registrato nell’Ue (1.133 casi), dopo il 2018
(1.612). Lo documenta il rapporto annuale dell’Autorità Ue per
la sicurezza alimentare sulle malattie infettive trasmesse dagli
animali all’uomo. Ma la tendenza generale di infezioni umane nel
2018-22 è stabile.

   
I numeri elevati dell’anno scorso potrebbero essere causati
da condizioni climatiche più favorevoli all’attività delle
zanzare che trasmettono il virus. “Il cambiamento climatico sta
aumentando l’ondata di malattie trasmesse da vettori”, ha
dichiarato Frank Verdonk, responsabile dell’unità Rischi
biologici e salute e benessere degli animali dell’Efsa.

   
Il numero di focolai di origine alimentare segnalati nell’Ue
è aumentato del 44%, passando da 4.005 nel 2021 a 5.763 focolai
nel 2022, raggiungendo livelli simili a quelli del periodo
pre-pandemia. Le infezioni da campylobacter e salmonella sono
state le malattie zoonotiche più frequentemente segnalate
nell’Ue, ma il numero di casi è ancora inferiore a quello del
2018-2019.

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA



www.ansa.it 2023-12-12 10:14:05

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