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L’Associazione Coscioni: “Mai nessuna campagna su testamento biologico”

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“In 6 anni dall’entrata in vigore della legge sul testamento biologico non c’è stata nessuna campagna informativa istituzionale. La legge è in vigore dal 31 gennaio 2018, ma del diritto di depositare le disposizioni anticipate di trattamento ne sono a conoscenza solo 5 italiani su mille. Nessuna pubblicità, né sui media, né all’interno delle strutture sanitarie o nelle Asl, e nemmeno negli studi dei medici di base”. Lo evidenziano Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria nazionale e tesoriere dell’Associazione Luca CoscionI.

Cos’è il testamento biologico

Il testamento biologico (detto anche: testamento di vita o dichiarazione anticipata di trattamento) è l’espressione della volontà da parte di una persona, fornita in condizioni di lucidità mentale, in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure. In Italia è previsto per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione.

L’appello al ministero della Salute e alle Regioni

L’Associazione Coscioni chiede una volta “al ministro della Salute Schillaci e a tutti i presidenti delle Regioni aggiornamenti sulla campagna indirizzata alla popolazione e prevista dalla legge, ma mai realizzata. Non solo sul cosiddetto suicidio assistito il Ministero della Salute e le Regioni si nascondono per non riconoscere un diritto legalizzato dalla Corte costituzionale ma sul testamento biologico riescono a fare ancora peggio: la legge esiste ma non c’è stata alcuna campagna istituzionale. Abbiamo più volte e invano chiesto spiegazioni al Ministro Schillaci e ai Presidenti delle Regioni”.

Per fornire informazioni sul tema l’Associazioone Coscioni ha messo a disposizione il numero bianco 0699313409. Ogni giorno vengono fornite informazioni sul fine vita ogni giorno a circa 7 italiani. Nel 2023 l’associazione ha investito 30mila euro in azioni di comunicazione sulla promozione del biotestamento. Intanto è partita la nuova indagine sul tema nei 7.896 Comuni italiani. Un primo invio, cui ne seguiranno altri in tutta Italia nelle prossime settimane, ha riguardato 1.021 Comuni tra Abruzzo, Lazio, Marche, Sardegna, Toscana e Umbria.

I dati “al momento sono confortanti: da questi primi rilevamenti – spiegano – emerge che nel 2023 sono state depositate il 61% di Dat in più rispetto allo scorso anno, sinonimo di interesse al tema da parte della popolazione. In assenza di una relazione annuale che il Ministero deve presentare al Parlamento sull’andamento della legge, questo al momento in Italia è l’unico modo per conoscere i dati sui depositi ufficiali”.

 



www.repubblica.it 2024-01-31 14:25:48

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