Tutte le notizie qui
Backaout
Backaout

Muscoli addio dopo i 70: come combattere la sarcopenia

26

- Advertisement -


Siamo un Paese di anziani. Anzi: tanti Paesi di anziani. Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della Sanità, entro il 2050 la popolazione anziana, a livello globale, supererà i 2 miliardi di persone. Se da un lato l’incremento dell’aspettativa di vita è una buona notizia, dall’altro ci impone di fare i conti con i problemi legati all’invecchiamento e alla gestione delle persone in età avanzata. Uno di questi problemi – uno dei più comuni e paradossalmente uno dei meno diagnosticati – è la cosiddetta sarcopenia, ossia la graduale perdita di massa muscolare scheletrica e la riduzione della funzione muscolare.

Colpisce principalmente le persone allettate e/o ricoverate – si stima che basti una settimana di allettamento per far perdere fino a cinque chili di massa magra – ma può verificarsi, meno comunemente, anche in persone giovani. È un disturbo particolarmente insidioso, in quanto aumenta il rischio di disabilità, cadute, lesioni, ospedalizzazione, limitazione dell’indipendenza e mortalità.

Quali sono i rischi connessi alla sarcopenia

Uno studio condotto su quasi 2 mila persone – età media 77 anni – ha mostrato, per esempio, una forte associazione tra sarcopenia e aumentato rischio di disabilità (11,3%), ospedalizzazione (11,2%) e mortalità (31,9%) rispetto ai pazienti non sarcopenici. Qualche altro numero per dare le dimensioni del fenomeno: una meta-analisi (lo studio combinato di diversi lavori scientifici su uno stesso tema), relativa a 60 mila pazienti sopra i 60 anni che vivono in comunità ha stimato che una persona su 10, in quella fascia d’età, soffre di sarcopenia.

Ci sono inoltre soggetti più a rischio, tra cui i pazienti diabetici, in cui la prevalenza si attesta al 18%, e soprattutto quelli oncologici, in cui può arrivare fino al 70% e per i quali ha un impatto particolarmente negativo sull’esito dei trattamenti e sugli effetti collaterali della chemioterapia.

Eppure, nonostante tutto questo, i clinici non mancano di sottolineare che la sarcopenia è troppo spesso sottodiagnosticata e, dunque, non affrontata e contrastata come andrebbe fatto. La buona notizia è che gli strumenti per combattere la malattia non mancano, a patto, per l’appunto, di conoscerli e adoperarli tempestivamente, possibilmente prima che il problema si manifesti. A partire dalla prevenzione, l’adozione di uno stile di vita salutare e la pratica regolare di attività fisica.

La tonicità dei muscoli: occorre muoversi

Che deve cominciare quanto prima perché per stare bene da anziani bisogna agire consapevolmente da giovani. Con l’accortezza di non sottovalutare quanto sia utile un’attività fisica anche blanda, che produca una leggera fatica superiore alle attività che si svolgono durante il giorno, per esempio impiegando piccoli pesi, manubri, bottiglie o manopole, per produrre la tensione necessaria al muscolo perché possa aumentare di volume. Insomma, il messaggio è: bene le attività aerobiche come passeggiate e corsetta, ma attenzione anche a prendersi cura della tonicità dei muscoli.

Attenzione all’attività fisica, ma anche all’alimentazione

Non c’è, comunque, solo l’attività fisica. A contribuire alla prevenzione o al trattamento della sarcopenia gioca un ruolo cruciale anche e soprattutto l’alimentazione: il disturbo è notoriamente associato a malnutrizione determinata da ridotta assunzione di cibi con la dieta, da incapacità di deglutire, da ridotta biodisponibilità dei nutrienti (e purtroppo la malnutrizione è un problema comune tra i pazienti ospedalizzati).

“Dai 50 anni in poi – spiega Mariangela Rondanelli, direttrice della Struttura complessa di riabilitazione metabolica al Polo universitario geriatrico di Pavia – si osserva una fisiologica perdita della massa muscolare ed è quindi necessario un cambio di passo deciso nell’alimentazione, soprattutto rispetto all’assunzione delle proteine. Se a 30 anni bastano 10 grammi di proteine al giorno per mantenere e costruire la massa muscolare, a 50 (e oltre) non è più così”.

Effettivamente, le evidenze scientifiche dicono che l’assunzione di proteine è troppo spesso trascurata: uno studio pubblicato sulla rivista Heliyon ha mostrato, per esempio, che fino al 38% degli uomini e fino al 41% delle donne over 65 assumono meno proteine rispetto alla dose giornaliera raccomandata.

Il ruolo delle proteine

“Bisogna introdurre proteine a rapido assorbimento (per esempio quelle contenute nel latte e nei suoi derivati) e assumere proteine sia a colazione sia a pranzo sia a cena, prediligendo quelle ad alto contenuto di leucina, l’amminoacido fondamentale per mantenere una massa muscolare adeguata. La dose raccomandata per gli over 50 è di almeno 25 grammi di proteine per pasto (dunque, 75 al giorno) e di almeno 2,5 grammi di leucina per pasto (dunque, 7,5 al giorno)”.

E perciò: una porzione di latte, yogurt o ricotta per colazione, per esempio; pasta con legumi o ragù oppure proteine vegetali abbinate a cereali per pranzo; e almeno 3-4 porzioni a settimana di pesce a cena.

“Il pesce è importante – continua l’esperta – perché contiene acidi grassi polinsaturi della serie omega-3, considerati un potenziale fattore protettivo contro la perdita muscolare e attivatori della sintesi proteica”. Con questi accorgimenti, all’interno di una dieta equilibrata (ossia che preveda anche l’assunzione di almeno cinque dosi di frutta e verdura e del giusto quantitativo di carboidrati) e associata attività fisica, è possibile prevenire o rallentare la sarcopenia; i pazienti in cui il disturbo è già stato diagnosticato, invece, devono fare ancora più attenzione.

Nutrienti supplementari

“Se si sospetta di soffrire di sarcopenia, o se si è già ricevuta una diagnosi – prosegue Rondanelli – bisogna rivolgersi a un centro specialistico, i cui esperti costruiranno una dieta mirata: in genere è prevista l’assunzione di 2,5 grammi di proteine per chilo di peso corporeo. A volte, però, la dieta non basta: in questo caso gli specialisti possono prescrivere i cosiddetti alimenti a fini medici speciali, che forniscono il supplemento di nutrienti necessari e che possono essere utilizzati, sempre sotto controllo medico, anche a scopi di prevenzione”.



www.repubblica.it 2024-02-09 10:10:45

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Accept Read More