Ebola, il virus latente in un sopravvissuto probabile causa della nuova epidemia in G…


Un virus latente in un paziente sopravvissuto alla malattia da virus Ebola della precedente epidemia potrebbe essere il responsabile della recente riacutizzazione del virus Ebola in Guinea. A suggerirlo, uno studio condotto dalla Università di Medicina della Tulane University, New Orleans, negli USA e pubblicato su Nature.

Un nuovo focolaio di malattia da virus Ebola è stato individuato in Guinea nel febbraio 2021. Il paese era stato precedentemente dichiarato esente da Ebola dalla fine dell’epidemia 2013-2016.

Lo studio

Alpha Keita e colleghi hanno sequenziato i genomi virali di 14 casi recentemente confermati e hanno scoperto che erano geneticamente simili ai genomi campionati dal precedente focolaio. Gli stessi genomi hanno mostrato molte meno mutazioni di quanto ci si aspetterebbe se il virus avesse continuato a replicarsi e a essere trasmesso da uomo a uomo negli ultimi sei anni.

I risultati suggeriscono la possibilità che il virus sia ricomparso dopo un lungo periodo di latenza in un individuo infetto durante la precedente epidemia. L’alternativa – che sia emersa una nuova epidemia dopo che il virus è “saltato” di nuovo dagli animali all’uomo – non si adatta ai dati.

Che cosa cambia rispetto alla conoscenza precedente del virus

È già noto che il virus Ebola può riattivarsi nei corpi delle persone che si sono riprese dall’infezione e sono prive di sintomi. Tuttavia, lo studio suggerisce che la persistenza e la riattivazione possono verificarsi per periodi di tempo molto più lunghi di quanto si pensasse in precedenza; quasi cinque anni, in questo caso.

Le implicazioni della scoperta sulla salute pubblica

Lo studio ha importanti implicazioni per la salute pubblica, inclusa la possibile necessità di monitoraggio a lungo termine dei sopravvissuti alla malattia da virus Ebola per rilevare la presenza del virus nei fluidi corporei o la vaccinazione per aumentare le risposte anticorpali in questi individui.

Infine, i risultati rafforzano la necessità di cure mediche e sociali a lungo termine per ridurre il rischio di future epidemie e prevenire l’ulteriore stigmatizzazione dei sopravvissuti.



www.repubblica.it 2021-09-16 12:44:40

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