Tutte le notizie qui
Backaout
Backaout

Tumore del rene, come si cura la malattia che ha colpito Paola Perego

29

- Advertisement -


La conduttrice televisiva Paola Perego ha rivelato su Instagram di essere stata operata per un tumore al rene: “Una nefrectomia parziale per una neoplasia. È importante fare sempre molta prevenzione, può salvare la vita”, ha scritto la presentatrice del programma “Citofonare Raidue” poche ore dopo la trasmissione. Si tratta della stessa neoplasia che aveva colpito Michela Murgia, che in quel caso era in stadio avanzato.

Il tumore al rene in stadio precoce

“Si stima che circa il 55% dei pazienti scopra il tumore in fase precoce, quando è ancora confinato al rene – commenta Alberto Lapini, Past President della Società Italiana di Uro-Oncologia (SIUrO) -. In questi casi, attraverso l’asportazione parziale o totale dell’organo, riusciamo a guarire il 50% dei nostri pazienti. La chirurgia conservativa, che può essere eseguita mediante chirurgia “a cielo aperto”, in laparoscopia o essere robot-assistita – è il trattamento chirurgico elettivo per le neoplasie renali in stadio iniziale: garantisce la radicalità oncologica, e quindi la rimozione del tessuto neoplastico, permettendo la conservazione pressoché inalterata della funzione renale. Solo in quei casi in cui la conservazione del rene non è possibile si esegue la nefrectomia radicale, di solito per via laparoscopica vista la minore invasività della procedura”.

L’incidenza e la sopravvivenza

Per il 2023 in Italia si stimano 12.700 casi di tumore al rene: 7.900 tra gli uomini e 4.800 tra le donne, e la sopravvivenza a cinque anni si attesta al 71%. La metà delle volte è scoperto per caso, spesso attraverso esami clinici svolti per altri problemi di salute: “La diagnosi precoce è fondamentale per sconfiggere questo tumore ma purtroppo è ancora difficile, e nel 30% dei pazienti la malattia si presenta in fase già avanzata o metastatica – aggiunge Sergio Bracarda, Presidente Nazionale SIUrO – Per questi casi più difficili da trattare, negli ultimi anni abbiamo ottenuto importanti progressi grazie all’introduzione dell’immunoterapia e delle terapie mirate. I tassi di controllo di malattia e di lungo sopravviventi sono nettamente aumentati grazie alle combinazioni di farmaci”.

Il fumo e il sovrappeso tra i fattori di rischio maggiori

Tra i fattori di rischio noti, il fumo di sigaretta e gli stili di vita sbagliati giocano un ruolo importante, come ricorda la Siuro, che condivide l’appello di Paola Perego sull’importanza della prevenzione: il fumo, in particolare, raddoppia il rischio, mentre al sovrappeso e all’obesità è invece attribuibile più del 30% di tutti i casi registrati in Europa.





www.repubblica.it 2024-01-23 16:10:43

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Accept Read More