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Le ricette degli chef che aiutano le persone con Parkinson a ritrovare il gusto per l…

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Il Parkinson è una malattia che costringe a ripensare tanti aspetti della propria vita. Alcuni più ovvi. Altri meno, ma non per questo ininfluenti. La tavola è uno di questi: chi soffre di Parkinson ha esigenze alimentari peculiari, che cambiano con l’evolvere della malattia, e che possono finire per compromettere il rapporto col cibo e la cucina dei pazienti e dei loro caregiver.

Lo sanno bene gli esperti della Fondazione Limpe per il Parkinson Onlus, che hanno deciso di unire le forze con l’associazione JRE – Giovani Ristoratori d’Europa – per realizzare un libro di cucina dedicato espressamente ai pazienti e a chi con loro vive, mangia e cucina.

Il titolo del volume è “A tavola con il Parkinson, alimentarsi con gusto”, e sarà presentato in occasione della Giornata Mondiale del Parkinson dell’11 aprile, nel corso del Congresso della Società Italiana Parkinson e disordini del movimento LIMPE-DISMOV ETS che si tiene a Milano, dal 10 al 12 aprile, presso il MiCo.

Ritrovare la passione per la cucina

“L’idea del libro nasce dalla doppia missione della nostra fondazione ha sempre avuto, quella di trovare risorse che possano aiutare la ricerca, e quella di fornire risorse che possano aiutare le persone con il Parkinson”, spiega a Salute Mario Zappia, presidente di Fondazione Limpe per il Parkinson e Direttore della clinica di Neurologia dell’Università di Catania. “Per questo abbiamo pensato di realizzare un libro, i cui ricavi andranno a finanziare la ricerca, e che fornirà al contempo tante ricette gourmet, pensate per aiutare le persone con Parkinson a mantenere la passione per la tavola e la cucina”.

Il ricettario è quindi uno strumento dedicato alle persone con Parkison, che aiuta ad orientarsi in cucina al di là dei semplici, ma ovviamente importanti, consigli del nutrizionista su come modificare la dieta nel corso della malattia. Fornisce ricette che utilizzano gli alimenti e le accortezze necessari per il benessere dei pazienti, rendendoli particolarmente appetibili, così da assicurarsi che non si perda il piacere di consumare e preparare i pasti insieme a tutta la famiglia.

“Per questo, abbiamo coinvolto l’associazione dei giovani ristoratori – continua Zappia – che stimolati dallo chef Pietro D’Agostino hanno messo a punto una serie di ricette, che vanno dagli antipasti ai dessert, e a cui sono associate delle bottiglie abbinate ai piatti da degli esperti”.

Una malattia, tante esigenze diverse

Il ruolo dell’alimentazione nella gestione della malattia di Parkinson è particolarmente rilevante, e varia a seconda degli stadi di progressione della malattia. Parliamo d’altronde di una malattia che accompagna i pazienti anche per 30 anni, e che quindi espone ad esigenze, opportunità e problematiche molto diverse, che mutano con il progredire dei sintomi.

Si inizia da una fase prodromica, in cui i sintomi non si sono ancora manifestati, e in cui una dieta basata sui principi della dieta mediterranea, a base di antiossidanti, può proteggere il sistema nervoso dalla malattia e ritardarne la progressione.

Man mano che la malattia avanza possono insorgere problemi di interferenza con l’assorbimento della levodopa, il farmaco principale con cui trattiamo il Parkinson, che può entrare in competizione con le proteine alimentari, e quindi diminuire la sua capacità di azione. E nelle fasi più avanzate subentrano i problemi di assunzione del cibo, la disfagia e le cosiddette polmoniti ab ingestis, legate ai cibi di consistenza mista che possono facilitare il transito del bolo alimentare nella trachea e provocare irritazione bronchiale.

“Le ricette che ci hanno proposto gli chef cercano di andare incontro alle esigenze di tutti i pazienti, anche se chiaramente poi andranno vagliate in funzione della condizione di ogni persona con Parkison, che non è mai uguale a quella di un altro perché ogni paziente fa storia a sé”, conclude Zappia. “Pensiamo che il libro potrà rivelarsi molto utile, perché il Parkinson spesso spinge i pazienti a perdere il piacere per il cibo e a sottoalimentarsi, e perdere così troppo peso. Le ricette sono pensate per fornire il corretto apporto calorico, e sono gustose e invitanti alla vista, e questo aiuterà molte persone che vivono con il Parkinson a tornare a mangiare con piacere”.



www.repubblica.it 2024-04-10 13:04:44

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